Silvia Bortoli
Come sono finita dove sono finita
cm 14 x 21, pp. 144
€ 14,00
Spostarsi, viaggiare in luoghi lontani, osservare, cogliere le cose nascoste a noi e agli altri, ricordare…
L’essenza di questo libro, che raccoglie storie, sketches e visioni apparse per la prima volta nel blog dell’autrice e affidate ora alla carta per essere condivise da noi tutti, rispecchia la dimensione radicale del nostro tempo: è nostro destino “trasmigrare”, nella vita, nello spazio, nel tempo, nelle forme e nelle parole, con i piedi e nella rete.
Così le vicende, gli “accadimenti” che l’autrice ci svela con leggerezza e ironia, con disincanto e cristallina oggettività, potrebbero essere di tutti noi, ci appartengono prima ancora di essere letti. Non perché quei fatti siano i “nostri” fatti, ma perché tutti noi viviamo in questa dimensione frantumata del mondo, globale e locale, etica e pragmatica, sballottati tra i valori di una educazione e di una tradizione e il disincanto di una realtà che si impone da sé prima ancora di essere filtrata da quell’armatura culturale che faticosamente ci siamo costruiti e che ci sforziamo di usare costantemente per indagare il mondo, come fosse un novello metodo cartesiano.
E qui l’autrice ci dimostra che è possibile, in equilibrio sempre precario tra l’essere e il fare, l’osservare e il raccontare.
Nei 66 cammei che compongono il libro possiamo così scoprire lo spaesamento del traslocare, mobili e anima (“Traslocare”, “Dove abito”, “Il luogo non natio”…), le regole della buona educazione (“Knicks”, “Inghiottire e altre facilities”), lo scontro frustrante con i call-centers (“Virtual Italy”), il turismo organizzato (“Pesca tradizionale del merluzzo con balene”), la presenza dei vecchi nella nostra vita (“I vecchi”, “Ipotesi su un vecchio”) e tutti gli altri che si sgranano uno dopo l’altro.
Silvia Bortoli (Venezia 1946), dopo aver vissuto in molte e diverse città, abita ora provvisoriamente a Benevento. Scrittrice e traduttrice di letteratura tedesca, ha pubblicato la raccolta di poesie Tutti i fiumi (Anterem, 2000), L’inesperienza (Manni, 2003), Quattro giorni a marzo (Edizioni D’If, 2003) e i racconti Percezioni variabili (Manni, 2005).